Presso l’università degli studi di Bari, la professoressa Sperken (storia dell’arte contemporanea) e il professor Paolo Fedeli (non presente poiché impegnato all’estero), hanno organizzato alle ore 16:30 nell’ aula II della facoltà di lettere e filosofia un incontro col professor Paolo Morello, celebre in Italia e all’estero per le sue pubblicazioni e per aver creato il primo master europeo di storia della fotografia, per la presentazione del suo ultimo lavoro: ”La fotografia in Italia(1945-1975)”opera in due tomi, uno di critica storiografica e il secondo per l’esposizione dei lavori dei fotografi trattati nel tomo precedente: questo è un lavoro con precise coordinate storiche. Parte da subito dopo la liberazione dal regime fascista, evento che influenzò non poco la fotografia italiana sia per i materiali importati che cominciarono ad essere utilizzati che i nuovi libri provenienti da oltre Europa ora disponibili. Un testo più volte definito documentatissimo dai docenti intervenuti, fra i quali troviamo Giovanna Bertelli, docente di storia della fotografia all’università degli studi barese (cattedra appena coniata) e figlia del celebre professor Carlo Bertelli; colui che più ha influenzato la stesura di questo lungo lavoro che ha richiesto dodici anni al professor Morello, lavoro ben lungi dall’essere terminato, visto che è prevista l’uscita di altri volumi che non seguiranno cronologicamente il primo. Questo perché le correnti hanno radici che si manifestano e si intrecciano negli anni 60’-70’. Questa analisi del passato non deve, però farci cadere nell’errore di non guardare al futuro con fiducia, nonostante l’evoluzione della fotografia in immagine digitale (perché la fotografia per definizione richiede un processo chimico-fisico che non esiste in campo digitale), anche perché la fotografia diventerà un’arte sempre più di nicchia, cosa non necessariamente negativa.
STEFANO CARBONE
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