venerdì 23 aprile 2010

Intervista a "Il viale dei 15 giardini"

«L'uomo dell'avvenire dovrà nascere fornito di un cervello e di un sistema nervoso del tutto diversi da quelli di cui disponiamo noi, esseri ancora tradizionali, copernicani, classici.»

-Eugenio Montale-


All'alba dell' esordio con l'apertura del live dei Madrezma, Il viale dei 15 giardini raccoglie già diversi consensi da parte del pubblico.

Caratterizzato da un sound totalmente innovativo nell'underground barese, il gruppo presenta una serie di brani piuttosto articolati e ben studiati nonostante la formazione autodidatta dei componenti.

A farsi portavoce di quelle che sono le idee generali del progetto, Nicola Proscia(voce e chitarra):


Come nasce il progetto?


-Tutto è partito da una cover di Karma Police dei Radiohead, era solo un passatempo, ma lentamente si è sviluppata una forte coesione tra gli elementi del gruppo al punto tale da cominciare a creare dei pezzi nostri. C'è voluto del tempo prima che il nostro lavoro cominciasse a prendere una svolta un po' più professionale, questo dovuto anche ad alcuni cambi di formazione; Io stesso per un breve periodo ho abbandonato quello che era il piano iniziale. Una volta rientrato abbiamo iniziato a lavorare su pezzi che comunque esistevano già da diversi anni, avviati solo strumentalmente (e già presenti su myspace) e riarrangiati nuovamente con l'aggiunta della linea melodica curata da me.


Quali sono le tematiche dei testi?


-Non mi piace dare un interpretazione ai testi che scrivo. Vedo la musica come una valvola di sfogo ed è da essa che traggo ispirazione prima di scrivere qualcosa che mi appartenga completamente. Parlare solitamente non mi risulta semplice quando si parla di me e attualmente ritengo che la musica sia l'unico modo per farlo liberamente (non escludendo che col tempo io ne trovi altri). Far comprendere l'incomprensibile, ammesso che io voglia realmente farlo.

C'è anche da considerare l'ostacolo musicalità per la lingua italiana (non che la lingua italiana non sia musicale, ma certamente è un po' più complesso come lavoro).

Spesso quando scrivo faccio riferimento a Montale, per il modo di inserire frasi d'effetto senza l'uso di un linguaggio troppo forbito che forse perderebbe d'efficacia. Nel brano la soglia addirittura dico “nessuno ci ascolterà”. Semplice e d'effetto. Nonostante ciò non mi aspetto di trovare necessariamente un riscontro emotivo in chi ci ascolta. Del resto ogni vita è diversa dalle altre e per quanto le situazioni che descrivo possano essere simili a quelle di qualsiasi persona, so per certo che ognuno potrà interpretarle a proprio piacimento.


Quali sono attualmente le vostre aspettative?


-Ora come ora siamo abbastanza soddisfatti di quello che stiamo ottenendo. Il fatto stesso di poter portare in un live, dei pezzi totalmente nostri ed una sola cover è già una soddisfazione. Dalla soffitta dove siamo “nati” e dalla strumentazione di partenza, forse non ci saremmo aspettati di ottenere tanto. Un lavoro colmo di impegno e costanza, nonostante ognuno di noi debba fare conti con la realtà quotidiana, come il lavoro e gli impegni vari. Per fortuna siamo giovani e non abbiamo fretta. Ci crediamo restando con i piedi per terra, “indossare i momenti come abiti impotenti” è forse il monito del gruppo.

Per alcuni problemi personali purtroppo il chitarrista Valerio Abrusci, ha dovuto abbandonare il progetto, con nostro immenso dispiacere, e questo significa che nei prossimi lavori sicuramente avremo meno possibilità di spaziare nello sperimentale, ma questo non esclude altre serate, ne tantomeno un possibile e sperato ritorno di Valerio.


Un progetto complesso eppure dai semplici principi caratterizzato certamente da un raffinato senso del gusto musicale (evidenti le influenze di Radiohead e afterhours) quello de Il viale dei 15 giardini, un nome che sicuramente sentiremo ancora spesso, viste le proposte e le date in programma non ancora ufficiali. Per informazioni visitate il loro myspace:
VALENTINA CROCITTO

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