Presso il locale "2° classe" di Bari, lo scorso giovedì 8 aprile, si sono esibiti in un lungo concerto Guido di Leone alla chitarra, al piano,Dario Di Lecce al contrabbasso, Guido Montrone al pianoforte, Fabio delle Foglie alla batteria, accompagnati da Renato D'aiello al sax. La serata, organizzata intorno all’esibizione del quintetto in perle del vasto repertorio jazzistico quali “But not for me”, è stata mirabilmente arricchita dalle voci dei cantanti Piero Dotti, Paola Arnesano, Francesca Leone, Lorenza Guglielmi e lo stesso Renato Daiello, intervallatesi durante la performance.
Il sound jazz-blues, già ampiamente utilizzato dal quintetto in altre esecuzioni precedenti, dimostra come l’unione di questi veterani (nonostante l’età non giustifichi la scelta del termine) dell’esibizione dal vivo, sia capace di colorare la calda atmosfera del locale, dandogli un tocco visibilmente ‘oldies’, che affascina e dimostra come la recente riscoperta dell’esibizione dal vivo possa dare un senso nuovo ad una serata monotona. Il "2° classe", riprende le caratteristiche di un vero e proprio vagone ristorante, con tanto di tavolini separati da tendine e un separè all’ingresso, che riprende la forma di una parete esterna di un treno; la scelta di un posto di questo genere accoppiata alla bravura degli artisti esibitisi durante la lunga serata, crea la perfetta opportunità per assaporare musica di alto spessore culturale. Purtroppo assente dal vasto panorama della vita notturna barese. E’ possibile cogliere questa occasione senza dubbio grazie alla bravura della band e ai formidabili cantanti, tutti abili professionisti, che sulle note di celebri brani quali “My funny Valentine” o “Corcovado”, del genere Bossanova, nato in Portogallo, ha saputo regalare attraverso un proficuo scambio voce-strumento un’emozione difficilmente non evidente persino per un ascoltatore inesperto.
Parte del merito della serata è senz’altro da individuare nei cantanti, come la voce di Piero Dotti che quasi ricorda quella del celebre Frank Sinatra, oltre che tutte le voci femminili, incapaci di lasciare indifferenti per la perfezione tecnica e personale, senza, ovviamente, nulla togliere agli strumentisti che, col loro ritmo, tengono tutti i partecipanti alla serata in perpetua attenzione alle sonorità selezionate per l’esibizione. Oltre a questo, senz’altro va il merito della creazione della giusta armonia di un accompagnamento che, chiaramente, risponde alla loro preparazione tecnica di indubbia qualità, cosa che rende la serata gradita all’orecchio e all’animo, e che dimostra l’importanza di riproporre iniziative di questa portata.
STEFANO CARBONE
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