Dalla mente di Quin Rose, ideatrice di video game per ragazze, e, per la prima volta dalla mano di Soumei Hoshino, edito in Italia dalla GP manga, "Alice in Heartland" è l’ennesima (esiste anche una versione delle CLAMP) rivisitazione di Alice in Wonderland di Lewis Carroll, con l’aggiunta di quegli elementi tipicamente manga.
Per essere la prima volta di Soumei Hoshino c'è da dire che sia eccellente: tratto svelto e lineare, particolari tanto quanto bastano, nonostante gli abiti dei personaggi siano alquanto barocchi e studiati minuziosamente, questo comunque dovuto al tipo di storia e ambientazione che senz'altro lo richiede: la cura del character design è notevole e un pò rimanda allo stile CLAMP anche se meno esasperato. Il disegno è totalmente a china con un uso consapevole e modico dei retini e ciò rende le tavole semplici, chiare e piacevoli alla vista.
La trama:
Alice sta dormendo, sa di farlo e sa anche che sta sognando; il coniglio che le si avvicina con panciotto e orologio sembra non stupirla: del resto in un sogno tutto è possibile. E’stanca e non vuole proprio alzarsi; tocca allora al bian coniglio, trasformatosi in uno strano e misteriso ragazzo (Peter White), prenderla in spalla, non senza proteste, e portarla giù nella sua tana…a Wonderland.
Qui Alice scopre un mondo dominato dalla follia dove tre territori sono in guerra tra loro e dove tutti gli abitanti non esitano ad usare armi (tra cui pistole) per uccidere gli altri anche per futili motivi: la vita in questo posto sembra non avere valore.
Altra particolarità è che tutti gli abitanti (tutti quelli dalla storia originale naturalmente umanizzati fisicamente con le dovute premure), uomini o donne che siano, sono innamorati di Alice e fanno quel che possono per compiacerla senza però tradire la loro natura di folli (anche la regina di cuori, il cappellaio/mafioso, e il demone degli incubi).
Come cita il retro della fantastica copertina:
“Questa è la storia di Alice, affascinata da un sogno, schiacciata da un incubo”.
Per essere la prima volta di Soumei Hoshino c'è da dire che sia eccellente: tratto svelto e lineare, particolari tanto quanto bastano, nonostante gli abiti dei personaggi siano alquanto barocchi e studiati minuziosamente, questo comunque dovuto al tipo di storia e ambientazione che senz'altro lo richiede: la cura del character design è notevole e un pò rimanda allo stile CLAMP anche se meno esasperato. Il disegno è totalmente a china con un uso consapevole e modico dei retini e ciò rende le tavole semplici, chiare e piacevoli alla vista.
La trama:
Alice sta dormendo, sa di farlo e sa anche che sta sognando; il coniglio che le si avvicina con panciotto e orologio sembra non stupirla: del resto in un sogno tutto è possibile. E’stanca e non vuole proprio alzarsi; tocca allora al bian coniglio, trasformatosi in uno strano e misteriso ragazzo (Peter White), prenderla in spalla, non senza proteste, e portarla giù nella sua tana…a Wonderland.
Qui Alice scopre un mondo dominato dalla follia dove tre territori sono in guerra tra loro e dove tutti gli abitanti non esitano ad usare armi (tra cui pistole) per uccidere gli altri anche per futili motivi: la vita in questo posto sembra non avere valore.
Altra particolarità è che tutti gli abitanti (tutti quelli dalla storia originale naturalmente umanizzati fisicamente con le dovute premure), uomini o donne che siano, sono innamorati di Alice e fanno quel che possono per compiacerla senza però tradire la loro natura di folli (anche la regina di cuori, il cappellaio/mafioso, e il demone degli incubi).
Come cita il retro della fantastica copertina:
“Questa è la storia di Alice, affascinata da un sogno, schiacciata da un incubo”.
A. S.
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