“Il fantasma dell’Opera”, assieme a Cats e Jesus Christ Superstar, è indubbiamente stato uno dei musical più riusciti e acclamati del famoso compositore inglese Andrew Lloyd Webber; tratto dall’omonimo romanzo novecentesco di Gaston Leroux, rappresenta il tormentato amore di Erik, uomo dalla voce soave ma orribilmente sfigurato,
che vive perciò nascosto nei sotterranei dell’Opera parigina, verso la giovane e promettente cantante Christine: costruitosi la nomea di ‘fantasma dell’Opera’, grazie alla sua conoscenza assoluta dei passaggi segreti della struttura che abita, Erik sarà in grado non solo, se provocato, di causare incidenti durante le rappresentazioni, ma addirittura di rapire Christine per sposarla.
Assistere allo spettacolo dal vivo è decisamente più intenso del semplice leggere il libro o vedere le rappresentazioni cinematografiche (le più recenti di Dario Argento - 1998- e Joel Schumacher -2004-). L’intensità delle canzoni, che di volta in volta riescono a considerare lo spettro completo delle emozioni umane, e la costruzione perfetta delle dinamiche di scena fanno sì che nel buio del teatro la percezione dello spettatore sia quella di trovarsi veramente nel lago sotterraneo dell’Opera. Per chi non ha conosciuto precedentemente la storia da una qualsiasi fonte, come invece è stato per la sottoscritta, l’intero musical è un susseguirsi di colpi di scena nei quali il fantasma riesce ad apparire e scomparire da un punto all’altro del palcoscenico, la nebbia avvolge inaspettatamente la scena, candele sorgono dal pavimento. Gli attori inoltre raggiungono note tali da far venire la pelle d’oca, specialmente nei duetti fra Christine ed Erik (allieva e maestro).
Assistervi poi nell’ambiente sofisticato ed elegante del teatro Her Majesty’s di Londra dà ovviamente un tocco in più a quella che già di per sé è un’esperienza intensissima, riportandoci con l’arredamento e i ritocchi dorati direttamente nella Londra elisabettiana del Seicento.
È attualmente in scena il seguito del suddetto musical, intitolato ‘Love never dies’, nel quale Christine, ormai sposata al bel conte Raoul che già aveva conteso il suo amore ad Erik, ed il fantasma si ritrovano stavolta in America.
Quando ho appreso per la prima volta la notizia, non ho potuto fare a meno di pensare ad un’ennesima manovra commerciale su di una storia indubbiamente affascinante ma sulla quale si sta forse speculando troppo; i miei peggiori sospetti sono stati confermati quando ho letto [SPOILER. SE SI INTENDE VEDERE IL MUSICAL, NON CONTINUARE A LEGGERE] che il figlio di Christine e Raoul si scoprirà essere in verità di Erik, cosa alquanto improbabile e contraddittoria, dato che l'idea di sfiorare Erik era ben lontana da Christine, ripugnata dalla sua bruttezza: fra di loro vi fu un unico bacio, casto e leggerissimo, che convinse poi il fantasma a lasciarla libera con Raoul. Perché, dunque, quest’assurdità degna delle migliori telenovelas sudamericane? Perché rovinare una storia così pura di amore incondizionato inculcando una tremenda visione dei due intenti a fornicare, quando il desiderio mai esaudito di Erik ed il conflitto interiore di Christine erano stati alla base dell’intera opera? Forse Webber ha un mutuo da pagare, come tutti noi, forse il suo estro creativo non riesce ad essere tenuto a bada. [FINE SPOILER]
Lasciando perdere gli spoiler, le critiche sono positive e si parla di melodie commoventi, quindi può anche essere che il mio sia solo cinismo dovuto ad un eccessivo amore verso questo musical e ad una ritrosia ad accettarne un seguito. Webber di rado delude, quindi andrà prenotato al più presto un volo per Londra per confermarlo.
Nel frattempo il sito ufficiale del musical, http://www.loveneverdies.com/, è l’ideale per poter ascoltare alcune canzoni e conoscere il cast e la storia, oltre al singolo ufficiale da poco uscito “Til' I hear you sing”.
che vive perciò nascosto nei sotterranei dell’Opera parigina, verso la giovane e promettente cantante Christine: costruitosi la nomea di ‘fantasma dell’Opera’, grazie alla sua conoscenza assoluta dei passaggi segreti della struttura che abita, Erik sarà in grado non solo, se provocato, di causare incidenti durante le rappresentazioni, ma addirittura di rapire Christine per sposarla.
Assistere allo spettacolo dal vivo è decisamente più intenso del semplice leggere il libro o vedere le rappresentazioni cinematografiche (le più recenti di Dario Argento - 1998- e Joel Schumacher -2004-). L’intensità delle canzoni, che di volta in volta riescono a considerare lo spettro completo delle emozioni umane, e la costruzione perfetta delle dinamiche di scena fanno sì che nel buio del teatro la percezione dello spettatore sia quella di trovarsi veramente nel lago sotterraneo dell’Opera. Per chi non ha conosciuto precedentemente la storia da una qualsiasi fonte, come invece è stato per la sottoscritta, l’intero musical è un susseguirsi di colpi di scena nei quali il fantasma riesce ad apparire e scomparire da un punto all’altro del palcoscenico, la nebbia avvolge inaspettatamente la scena, candele sorgono dal pavimento. Gli attori inoltre raggiungono note tali da far venire la pelle d’oca, specialmente nei duetti fra Christine ed Erik (allieva e maestro).
Assistervi poi nell’ambiente sofisticato ed elegante del teatro Her Majesty’s di Londra dà ovviamente un tocco in più a quella che già di per sé è un’esperienza intensissima, riportandoci con l’arredamento e i ritocchi dorati direttamente nella Londra elisabettiana del Seicento.
È attualmente in scena il seguito del suddetto musical, intitolato ‘Love never dies’, nel quale Christine, ormai sposata al bel conte Raoul che già aveva conteso il suo amore ad Erik, ed il fantasma si ritrovano stavolta in America.
Quando ho appreso per la prima volta la notizia, non ho potuto fare a meno di pensare ad un’ennesima manovra commerciale su di una storia indubbiamente affascinante ma sulla quale si sta forse speculando troppo; i miei peggiori sospetti sono stati confermati quando ho letto [SPOILER. SE SI INTENDE VEDERE IL MUSICAL, NON CONTINUARE A LEGGERE] che il figlio di Christine e Raoul si scoprirà essere in verità di Erik, cosa alquanto improbabile e contraddittoria, dato che l'idea di sfiorare Erik era ben lontana da Christine, ripugnata dalla sua bruttezza: fra di loro vi fu un unico bacio, casto e leggerissimo, che convinse poi il fantasma a lasciarla libera con Raoul. Perché, dunque, quest’assurdità degna delle migliori telenovelas sudamericane? Perché rovinare una storia così pura di amore incondizionato inculcando una tremenda visione dei due intenti a fornicare, quando il desiderio mai esaudito di Erik ed il conflitto interiore di Christine erano stati alla base dell’intera opera? Forse Webber ha un mutuo da pagare, come tutti noi, forse il suo estro creativo non riesce ad essere tenuto a bada. [FINE SPOILER]
Lasciando perdere gli spoiler, le critiche sono positive e si parla di melodie commoventi, quindi può anche essere che il mio sia solo cinismo dovuto ad un eccessivo amore verso questo musical e ad una ritrosia ad accettarne un seguito. Webber di rado delude, quindi andrà prenotato al più presto un volo per Londra per confermarlo.
Nel frattempo il sito ufficiale del musical, http://www.loveneverdies.com/, è l’ideale per poter ascoltare alcune canzoni e conoscere il cast e la storia, oltre al singolo ufficiale da poco uscito “Til' I hear you sing”.
ALLEGRA GERMINARIO
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