martedì 23 marzo 2010

Concerto 30 Seconds to Mars

Tornano in Italia dopo due anni di assenza (tranne per una premiere del loro ultimo CD lo scorso novembre) i 30 Seconds to Mars, gruppo statunitense capitanato dall’eclettico Jared Leto, già attore e artista di successo (‘Requiem for a dream’, Alexander’, ’Chapter 27’) accompagnato dal fratello Shannon alla batteria, da Tomo Miličević alla chitarra elettrica e tastiere e da Tim Kelleher al basso (non presente nella formazione ufficiale della band). Il concerto, tenutosi il 22 marzo presso il Palasharp di Milano è stato letteralmente preso d’assalto dagli Echelon, i fan dei 30 Seconds to Mars, che si sono presentati in gran numero già dalle prime luci dell’alba (e alcuni da svariati giorni prima) nonostante le difficili condizioni metereologiche. La performance, introdotta dagli SDC (Streat Drums Corps) gruppo dalle sonorità rock ed elettroclash, caratterizzato dalla presenza di varie percussioni, e dai Carpark North, svedesi, dal sound simile a quello dei più celebri ‘Muse’. La direzione tipicamente elettronica scelta per i gruppi di introduzione è sicuramente una traccia delle nuove sonorità utilizzate dai 30 Seconds to Mars nel loro nuovo CD: ’This is War’, promosso dal tour ‘Into the wild’ di cui la tappa di Milano ne costituisce la ventiduesima .
La performance risente della poliedricità artistica di Jared Lato, che lo rendono uno degli show man di più grande rilievo nel panorama musicale mondiale moderno. L’utilizzo di un telo per proiettare le ombre dei componenti della band e degli SDC, che hanno partecipato a tutta l’esibizione, supportandola con le loro percussioni, è uno stratagemma già ampiamente utilizzato da altri gruppi, ma è già da solo in grado di creare un impatto iniziale fortissimo che dà il via al concerto. Vedendo la scenografia del palco, chi già da tempo conosce questo gruppo, avrà probabilmente ripensato, assistendo a questa esibizione, quella avvenuta il 18 ottobre del 2007 per gli ‘mtv video music awards Latinamerica’. Bandiere in fondo al palco e uno schermo che mostra immagini legate alla canzone, e tuttavia è uno spettacolo completamente diverso quello che i 30 Seconds to Mars regalano all’arena milanese. Molto più dinamico delle performance concertistiche precedenti dalle scenografie più semplici. I video proiettati, forniscono anche una indicazione sulla chiave di lettura di alcune canzoni; non solo i video musicali trasmessi dalle TV musicali, ma anche video che mostrano la guerra, le menzogne dei capi di stato (George W.Bush) e le verità degli onesti (Gandhi durante uno sciopero della fame), in questo caso accompagnate dalle note della canzone ‘This is war’ che titola il nuovo CD. Dichiarazione forte e coraggiosa del pensiero che sta dietro alla canzone. Di eccezionale impatto anche la realizzazione di una versione acustica di ‘Hurricane’ di Jared Leto effettuati sugli spalti, fra il pubblico. Le nuove canzoni, dal ritmo disco ed elettronico accoppiate alle celeberrime del secondo album, ’A Beautiful Lie’ sono, come sempre, arrangiate magistralmente da Shannon Leto, la cui bravura nel suonare la batteria è senza ombra di dubbio definibile come ineccepibile, anche grazie all’ energia che impiega e trasmette per/nell’ esibizione; e da Tomo Miličević, di cui possiamo ammirare la bravura anche come polistrumentista ‘addetto’ alla tastiera e anche alle percussioni. Inedita, senza dubbio, in Italia è l’esibizione di Shannon Leto nella prima canzone scritta da lui per il gruppo (‘L490’) completamente strumentale effettuata con la chitarra acustica, accompagnata dalla chitarra elettrica di Tomo Miličević. La voce di Jared, caratterizzata dalla capacità di creare impressionanti vocalizzi e di grande espressione ed estensione, rende tutte le canzoni, anche quando si tratta di inediti o cover, impossibili da non seguire attimo per attimo col fiato sospeso per l’emozione. L’abbigliamento del gruppo, rimanda ai grandi artisti che hanno popolato il panorama musicale del decennio 80’, particolare estremamente indicativo se paragonato alla nuova sonorità espressa dal loro ultimo lavoro musicale. L’ultima esibizione ha visto il gruppo realizzare la canzone ‘Kings and Queens’ dal grande successo mediatico, è accompagnata da un’iniziativa del frontman: i primi venti che si fossero precipitati sul palco avrebbero potuto cantare con loro. Promessa che ha mantenuto appieno, consentendo ai venti (per lo più appartenenti alla prime file) di stare con loro sul palco durante l’ultima canzone del concerto. La poderosa energia utilizzata dalla band durante l’unica data italiana del tour, riconferma la loro bravura professionale e la poliedricità che ne costituiscono i fondamenti del loro successo. Non temiamo di affermare che questo è uno dei gruppi più promettenti degli ultimi dieci anni.


STEFANO CARBONE



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