giovedì 18 febbraio 2010

La Muta


La condizione della donna nei Paesi occidentali ha subito negli ultimi decenni un radicale mutamento ed anche l’opinione pubblica guarda al problema da una prospettiva completamente diversa da quella del passato; la questione però persiste ed è divenuta più pressante soprattutto nei Paesi di religione islamica, dove si è ancora molto lontani dalla parità, portando gli intellettuali locali ad un bisogno di raccontare vicende drammatiche e non sempre a lieto fine, che, mentre a noi sembrano narrare un mondo alieno, sono per loro tragicamente normali. Djavann Chahdortt è una di questi autori.
Nel suo romanzo ha condensato in sole 124 pagine la triste storia di una quindicenne condannata alla pena capitale, che nei giorni precedenti l’esecuzione decide di scrivere la sua storia: il racconto di Fatemeh narrerà una sconvolgente sequenza di eventi e di violenze non solo su di lei, ma anche su sua zia, la muta volontaria che dà il titolo all’opera, e svelerà la psicologia di un popolo che non ha ancora interiorizzato l’idea di uguaglianza.
La figura distorta del mullah, violentatore e padrone eppure figura religiosa, l’importanza del giudizio della comunità, i pregiudizi nei confronti di tutto ciò che è diverso dalle norme di vita arabe sono tutti raccontati con estrema semplicità in questa storia. S’intravede una lieve speranza nella figura del giovane carceriere che sorveglia Fatemeh mostrandole una gentilezza che, seppur minima, è già moltissima considerato il rischio che corre: è probabile che l’autrice abbia voluto incarnare in questo ragazzo quello stesso sentimento di umanità che dovrebbe animare tutte le nuove generazioni, spingendole a ribellarsi contro questo genere di situazioni.
Lo stile è volutamente semplice, poiché l’autrice ha tenuto conto di star raccontando i pensieri dal carceredi una ragazza stanca, spaventata e confusa, il che dona ulteriore realismo. In taluni casi la semplicità dei periodi può disturbare, così come la crudezza di determinati passi, ma è un preciso genere letterario che bisognerebbe far leggere nelle scuole per maturare le coscienze.
È leggibile in una serata e non è certo un capolavoro, ma mostra realtà del ventunesimo secolo che noi uomini ‘sviluppati’ abbiamo il dovere di conoscere.

ALLEGRA GERMINARIO