venerdì 11 giugno 2010

Editoriale Giugno 2010.

Giugno 2010; un mese atteso da molti per un avvenimento che concentra su di sé l’attenzione quasi totale della popolazione globale: l’inizio dei mondiali di calcio. Ma c’è davvero ancora gente che si prodiga a pensarci? Personalmente ci risulta difficile anche solo lontanamente rivolgere marginale attenzione ad una evento del genere, seppur di così larga portata sociale e affettiva, in un momento difficile come questo per il nostro paese e non solo. Chiaramente oltre alla questione del federalismo fiscale, ultimo colpo inferto alla nostra nazione che per quanti tagli o manovre possa subire, pare non decollare mai per quanto concerne l’economia ( fosse solo quella a non mostrare segni di miglioramento…) o riuscire far quadrare i conti pubblici e non. Di certo colpisce come, benché in Europa si respiri universalmente un clima di difficoltà economica, sono ben poche le nazioni che hanno eliminato l’ipotesi di erogare fondi destinati alla scuola e all’istruzione. Di questo passo viene da chiedersi se usciremo mai da questa situazione di stallo…. Certo ci riesce difficile crederlo se non si investe sul futuro, anche in momenti come questi. Ma questo è uno dei tanti dilemmi del nostro paese in questo periodo. Di sicuro la questione della legge sulle (anzi, meglio dire “contro”) le intercettazioni telefoniche, di recente approvata dal senato, e tuttora in esame presso la Camera, non è argomento da noi ignorabile, visto che coinvolge in parte, anche la comunicazione pubblica. Questa legge prevede che le intercettazioni telefoniche, oltre ad informazioni di altro genere (tabulati, riprese o registrazioni acquisite senza il diretto consenso dell’interessato…) non possano essere pubblicate né tantomeno riassunte sui media; nazionali e non. Inoltre vi sono molte altre restrizioni per quanto concerne le intercettazioni in sé. Esse, infatti, non potranno essere effettuate in luoghi “privati”, ma solo ove si svolge “attività criminosa”. Inoltre le suddette intercettazioni non possono essere utilizzate oltre la sfera d’indagini per cui sono state ordinate, tranne per alcuni reati maggiori. Ora; è chiaro che l’incubo del ‘ grande fratello’ terrorizza chiunque su questo pianeta….all’incirca, visto che si fa a gara per poter partecipare a trasmissioni che non hanno altro scopo se non quello di spiare la vita del prossimo….ma queste restrizioni paiono piuttosto curiose; soprattutto se si considera il fatto che le persone che registrano conversazioni o video che colgono politici(e non) in flagranza di reato, rischiano il carcere poiché non iscritti all’ordine dei giornalisti, quindi non ‘abilitati’ a intercettare per dovere di cronaca…..ma non sarà mica che l’intera legge impedisce l’adempimento del diritto di informazione e libertà di stampa( oltre che il conseguimento corretto delle indagini da parte delle autorità competenti)? Ci pare il minimo che le maggiori testate giornalistiche del nostro paese si stiano mobilitando con scioperi e altro per protestare contro questa elucubrazione giuridica; chiaramente pilotata da un interesse estraneo alla pretesa di mitigare il clima dei media. La questione fortunatamente (si spera…) è ancora aperta. Ne si verrà a capo a breve, quindi possiamo ancora agognare ad una risoluzione che preservi la libertà di informazione del nostro paese. Speriamo che non diventi l’ennesima utopia da inseguire disperatamente.

Un’altra questione che ha scosso in particolar modo la nostra cittadina negli ultimi giorni, è stata la proposta di delibera per la revoca di una precedente delibera del 2003, che ratificava l’accordo che assegnava il Petruzzelli ai privati (ovvero agli eredi di chi quel teatro lo fece costruire). Questo consentirebbe al nostro comune di cessare il pagamento annuale di circa 500.000 euro annuali da effettuare nei confronti degli eredi legittimi. Una manovra del genere è di certo voluta anche a cercare di riappropriarsi di un teatro ristrutturato con il denaro pubblico e che comunque, se non si agisse legalmente in alcun modo, rientrerebbe in possesso degli eredi prima o poi. L’idea non è assolutamente illegittima, ma è probabile che non sia così facilmente realizzabile; difatti la votazione in merito alla delibera non è stata effettuata per mancato raggiungimento del numero dei presenti alla votazione. Non mancano, effettivamente i consiglieri comunali che ritengano la manovra azzardata per ora, e che occorra una più profonda ricerca dei mezzi legali per ottenere lo stesso risultato in modo semplicemente diverso. Certamente questo tipo di mediazione è auspicabile rispetto ad un’azione che potrebbe rivelarsi debilitante nel futuro. Si spera, dunque, che almeno per questo si tenti la via del confronto e del compromesso per cercare di risolvere la questione che, verrà a breve rimessa ai voti. Di certo di problemi maggiori ce ne sarebbero da risolvere, ma senza ombra di dubbio l’appartenenza del Petruzzelli alla cittadinanza è una verità sacrosanta che, a quanto pare, non è stata ribadita abbastanza.

STEFANO CARBONE.

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