IRON MAN 2 (id. USA 2010) di Jon Favreau con Robert Downey Jr., Gwyneth Paltrow, Scarlett Johansonn, Mickey Rourke, Sam Rockwell, Don Cheadle, Jon Favreau AZIONE- Nel folto panorama dell’universo supereroistico che ha contraddistinto il cinema degli ultimi 20 anni, il personaggio di Iron Man ha senz’ altro rappresentato il perfetto equilibrio tra dramma, azione e divertimento grazie al grande carisma della figura di Tony Stark: un uomo brillante, dotato di humor, amante delle donne e dell’alcool, ma al contempo figura tormentata, per via di un’ esistenza sregolata, di un’ infanzia infelice e di una vita dipendente dal macchinario che ha nel petto e che gli permette di sopravvivere. A due anni di distanza dal primo capitolo di grandissimo successo –più di 500 milioni di dollari di incasso in tutto il mondo- ritorna l’uomo di ferro e lo fa con la medesima squadra davanti e dietro la macchina da presa, con l’eccezione di Terrence Howard che interpretava Rhodey, amico di Stark, qui sostituito da Don Cheadle. Il miliardario Tony Stark (Robert Downey Jr. “Uno strano caso”, “Kiss kiss, bang bang”), che ormai ha svelato al mondo di essere Iron Man, si trova a fare i conti con il passato non troppo limpido della sua famiglia: il criminale russo Ivan Vanko (Mickey Rourke “L’anno del dragone”, “The wrestler”) vuole vendicare infatti la rovina della propria della quale fu causa il padre di Tony, Howard. Non è però il solo a tramare contro Stark: oltre a Vanko dovrà vedersela anche con il governo statunitense che vuole in consegna la sua armatura e con il miliardario avversario Justin Hammer (Sam Rockwell “Charlie’s Angels”, “Confessioni di una mente pericolosa”). Per sua fortuna nuovi alleati si prospetteranno all’orizzonte insieme ai vecchi tra i quali ritroviamo la sempre fidata segretaria Pepper Potts (Gwyneth Paltrow “Shakespeare in love”, “Two lovers”). Premesse interessanti per questo seguito che arricchisce la storia del supereroe con nuovi personaggi, alcuni decisamente e stucchevolmente fumettistici come la Natalie Rushman di Scarlett Johansonn (“Match Point”), e con diverse sottotrame che riescono ad essere sviluppate dignitosamente pur soffrendo comunque di mancanza di spazio in relazione alla vastità del materiale in ballo. Nonostante ciò, il tutto si risolve con un netto passo indietro rispetto al primo capitolo, complice l’aver affidato ad altre mani la sceneggiatura: subentra infatti l’attore e sceneggiatore Justin Theroux (“Charlie’s Angels 2”) ai precedenti sceneggiatori. Dopo una prima parte noiosa e con i primi venti minuti che sembrano scene attaccate l’una all’altra senza armonia alcuna, si assiste ad una netta ripresa nell’ ultima mezz’ ora complici un ritmo serrato nelle scene d’azione e l’accoppiata comica –poco utilizzata visto il potenziale- Natalie/Hogan (Johannsonn e il regista Favreau che interpreta brillantemente un dipendente di Stark). L’umorismo latita e con esso scema anche la simpatia verso Stark. Poco utilizzato Rourke come villain, offuscato dal bravo Rockwell.
Voto: 6.5/10
Voto: 6.5/10
CLIZIA GERMINARIO
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