lunedì 31 maggio 2010

Il corpo delle donne


Una presentazione a metà fra educativa ed informativa quella tenutasi ieri mattina presso la Feltrinelli di Bari alle ore 11:30 con Lorella Zanardo, autrice del libro “Il corpo delle donne”; edito da Feltrinelli, per la prima volta venuta in in Puglia per presentare la sua opera. Alla manifestazione, presentata da Annamaria Minunno e con la partecipazione del presidente della regione Puglia Nichi Vendola, sono accorse molte persone, fra le quali vari insegnanti, molti reduci dagli incontri nelle scuole presenziati dalla stessa scrittrice; in modo da dare ai giovani la possibilità di conoscere e comprendere le problematiche sollevate dal suo libro. Di fatti questa è un’opera che serve soprattutto ad arrabbiarsi per la situazione della donna nell’occidente contemporaneo; analizzata soprattutto nell’ambito dell’intrattenimento televisivo. Come l’autrice stessa ha potuto dimostrare tramite l’utilizzo, durante la presentazione, di ausili multimediali (video); l’attuale situazione televisiva italiana, fondamentale base dell’immaginario e, purtroppo, dell’educazione collettiva, rappresenti la donna seguendo un determinato stereotipo tratto dall’immaginario maschile. Testimonianza di ciò è rappresentato dalla scomparsa del volto della donna matura in televisione, che deve essere necessariamente nascosto da interventi di chirurgia estetica selvaggia e non, per motivi di “visibilità”; cosa che nasconde la storia personale che è visibile già nel volto, nel quale si riflette il dolore e la gioia di un individuo. Inutile disquisire sulle ripercussioni che questo provoca negli ascoltatori. Spesso in effetti non ci si rende conto che la visione ‘passiva’ ( cioè senza prenstare particolare attenzione a ciò che stiamo guardando) della televisione, fa passare inosservati vari messaggi con i quali veniamo giornalmente bombardati. A questo riguardo si è discusso anche del rapporto giovani-televisione, ormai simbiotico ed estremamente negativo a causa di molte trasmissioni di successo. Per ovviare a ciò Lorella Zanardo ha istituito in varie scuole corsi per gli insegnanti che trattino della lettura attenta del panorama televisivo, in modo da saper educare le nuove generazioni all’attenzione e alla prevenzione di atteggiamenti degeneri nei confronti delle donne e non. Questo argomento è tenuto in estrema considerazione da parte del nostro presidente regionale, intervenuto più volte per ribadire l’importanza della dignità della donna e dell’uomo; dignità che spesso e volentieri viene violata sia dal mondo politico che televisivo. Il libro si prospetta un’interessante indagine su uno degli spaccati più i particolari e terribili della nostra società: la televisione.

STEFANO CARBONE

Intervista ai Clean hands

con il nome clean hands (mani pulite), non potrà che venirvi in mente l' indagine giudiziaria a discapito della già decadente società politica italiana che vide coinvolte diverse cariche.
Eppure il loro nome trae ispirazione dall'esatto opposto. Mani sporche, lavoro a 3 mani di Barbacetto, Gomez e Travaglio che narra dettagliatamente tutto ciò avvenuto dopo 15 anni dal biennio di mani pulite.
Ed è così che parte la denuncia conto un Italia corrotta, scrivendo addirittura in inglese, non per una scelta stilistica, ma per una sorta di rifiuto verso tutto ciò che ci viene propinato escludendo tematiche sociali ben più importanti, lasciando continuamente spazio alle frivolezze. Anche i sentimenti più nobili vengono strumentalizzati pur di ottenerne un compenso. Difatti è ben risaputo, quanto la musica pop italiana sia un modo semplice per far soldi.
Così la band si avvicina alle sonorità di gruppi da un sound forte e deciso, come Nirvana, Deftones, Tool e Nine Inch Nails.
Tutto nasce da un'idea di Francesco Capacchione (batteria) e Bartolomeo Maffione (voce e basso) nel 2007, seguiti da Giorgio Cicchelli alla chitarra. Nel 2008 subentra Alba Zingarelli al posto di Cicchelli, rimanendo attualmente la chitarrista del gruppo.
I clean hands inziano così un lungo lavoro di composizione di pezzi inediti, che portano il gruppo a partecipare a diversi concorsi come “school of rock” presso il nordwind di Bari, al Rock against contest di Barletta, Gioventù Sonica (semifinalisti), e al Live song a Salsomaggiore Terme.
Con l'arrivo di Valerio Lorovere, la formazione cambia assetto portando Bartolomeo Maffione come seconda voce in screamo, rendendo ancor più forte il sound già ben studiato del gruppo che si prepara nel partecipare al music village, evento realizzato a Simeri (cz), dove i gruppi emergenti hanno la possibilità di esibirsi dinnanzi a professionisti del settore discografico (http://www.espromotion.it/musicvillage/mv.htm)
Per ascoltare i brani dei CH e avere informazioni riguardo date e altro, visitate il loro myspace http://www.myspace.com/chbarletta

sabato 29 maggio 2010

Mina, Caramella

E’ inutile. Mina è sempre grande. Immortale come solo i grandi della musica possono essere. I Beatles, i Queen, Elvis…e c’è anche Mina. Non ci sentiamo minimante in imbarazzo ad affiancarla ad artisti di questo calibro. Mina non è seconda a nessuno. Di certo è ad un livello diverso, quasi su un altro pianeta. Definirla sarebbe probabilmente un insulto, ne è la riprova il suo ultimo strepitoso lavoro: “Caramella”; cd di pezzi inediti, uscito a breve distanza dal suo ultimo lavoro: ”Facile”,dove ritroviamo la Mina di sempre, immersa in meravigliose atmosfere musicali che ci riportano alle magnifiche atmosfere della musica degli anni 70’, ma con arrangiamenti che spaziano dal jazz al rock. Fastose collaborazioni con grandi nomi della scena rock alternativo italiano come Davide Di Leo ( Boosta, tastierista dei Subsonica) o Massimiliano Casacci (chitarrista dei Subsonica), confermano la capacità di questa meravigliosa cantante italiana di sapersi amalgamare alla scena musicale contemporanea senza alcuna difficoltà, anzi, regalando a questi pezzi, dalle sonorità elettroniche e non, una bellezza impossibile da valutare. Le sonorità del disco ci consentono di intraprendere un meraviglioso viaggio che passa per l’inimitabile voce di Mina, regina tuttora indiscussa della nostra musica, per arrivare alle perfette composizioni musicali che ci cullano, senza annoiare mai, in un crescendo di sentimento ma anche di tematiche più complesse, quali si colgono nei brani “Accendi questa luce”, che s’innalza come una preghiera, o la “Clessidra”, brano composto in collaborazione con Boosta. L’amore che non muore nonostante le avversità della vita e dell’egocentrismo umano è al centro di un altro brano inequivocabilmente squisito, quale “E’ inutile sperare”. Il pezzo che apre e chiude il cd è “You got me”, realizzato in collaborazione con il musicista anglo nigeriano Seal, e che viene riproposto come gost track alla fine dell’ultimo brano non più come duetto, ma cantato dalla sola Mina. Il cd contiene anche i duetti “Poche parole” (con Giorgia) e “Amore disperato” (con Lucio Dalla), entrambi risalenti a qualche anno fa’; pezzi non ancora inclusi nella discografia di Mina, che con questo suo ultimo (capo)lavoro, infonde nuova linfa vitale e speranza nei confronti della nostra altrimenti disperata musica italiana.

STEFANO CARBONE

Mostra Jannis Kounellis

Jannis Kounellis, artista anticonformista e dalle spettacolari sculture, “veterano” del circuito d’arte, sceglie personalmente l’ambientazione per la mostra barese, dove espone opere quasi monumentali, come sovente nel suo lavoro artistico. Luoghi non casuali, quelli dove il progetto espositivo prende piede. Il teatro Margherita, semi ricostruito, è la sede perfetta per la mostra di Kounellis. Egli, affascinato dai luoghi centrali e anticonvenzionali (fabbriche, navi, ecc..), riesce ad amalgamare perfettamente la sua opera con l’ambiente ancora non del tutto ricostruito dello storico teatro. Le sue istallazioni, utilizzano materiali come ferro, carbone, lana, ci suggeriscono un legame con ciò che è inanimato, privo di vita, e ciò che invece ha ancora un legame con l’esistenza (la lana). Le due imponenti istallazioni, comunicano di certo il senso del dramma che spesso ritroviamo nel lavoro di questo poliedrico artista greco. La prima opera, contenuta nel foyer del teatro, composta da vari moduli, ove in ognuno si possono osservare due lastre di metallo, fissate l’una all’altra, che pressano dei cappotti da uomo, sinonimo dell’uomo stesso e della sua condizione di oppressione. L’unico elemento che richiama alla pittura è il cavalletto che sorregge ogni modulo. L’altra opera, contenuta nella platea, è composta da sacchi contenenti carbone, dai quali s’innalzano aste di ferro che arrivano fino alla cupola ancora semidistrutta e lastre di metallo scuro. L’impressionante forza di questa magnifica opera si unisce indissolubilmente con l’architettura stessa del teatro, fornendogli anche grazie alle condizioni interne, una drammaticità quasi palpabile. Il percorso prosegue all’esterno del teatro, sul lato destro di Piazza Ferrarese, crocevia di culture architettoniche e non, dove troviamo un immenso parallelepipedo di metallo, sul quale vi è poggiato un altro più piccolo, contenente del carbone; opera volta a evidenziare il rapporto fra forme diverse. Una mostra curata da Annamaria Maggi e Vito Labarile, realizzata e promossa dal comune di Bari, in collaborazione con l’associazione onlus “Di Segno in Segno” . Il percorso, ci porta a riflettere attentamente sulle configurazioni che questo tipo di arte assume all’interno di un contesto architettonico come il nostro, da sempre crocevia di culture antiche, cosa certamente non estranea all’autore, che proviene da un paese che condivide parte delle nostre origini classiche.

STEFANO CARBONE

Presso il Teatro Margherita e Piazza Ferrarese.

Orari: mar/dom h. 10.00/13.00 - 17.00/21.00 (chiuso il lunedì)

Da venerdì 14 maggio
a lunedì 20 settembre

MARLENE DIETRICH

Si svolge stasera, presso “La Tana” di Barletta, uno spettacolo in onore della celebre Marlene Dietrich, dalla quale trae il titolo lo spettacolo. L’attrice fu ed è tuttora un mito del cinema degli anni ’30, icona nell’immaginario del 900’ e coraggiosa combattente contro l’oppressione nazista. Ella infatti, berlinese di nascita, si trasferì in America durante l’ascesa al potere del nazismo dove collaborò spesso con le truppe americane e si esibì in loro onore per più di un’occasione. Il mito e la tragicità dell’esistenza di una delle più grandi attrici del secolo scorso, considerata una delle poche in grado di rivaleggiare con Greta Garbo, rivive stasera e domani alle ore 21:00 presso il castello di Barletta, dopo un lungo tour che ha toccato anche la città di Bari. Lo spettacolo è firmato da Ana Tonkovic-Dolencic e Vlatko Broz con Ksenija Prohaska per la regia di Ivan Leo Lemo. Si preannuncia uno show colmo di passione e dolore, in questa trasposizione dell’animo della grande artista, nel quale si amalgamano desiderio di libertà e tristezza. La bellezza sconvolgente dell’attrice, mescolata all’amore ossessivo e alla sua morte ancora avvolta nel mistero (come sovente accade per quella dei ‘Miti’) ci condurrà in un viaggio attraverso l’interiorità di una personalità che ha segnato profondamente la storia cinematografica e sociale degli anni della grande guerra.

STEFANO CARBONE

INFO:
La Tana, bookshop del Castello di Barletta (320 7408122)

ORARI:
Domenica ore 18.00
Sabato ore 21.00

BIGLIETTI:
Euro 7,00 intero
Euro 5,00 ridotto(under 18 over 65)

Hero Tales

Dall’acclamata disegnatrice e sceneggiatrice di Full Metal Alchemist; Hiromu Arakawa, una nuova storia che si snoda fra combattimenti e avventure, dove i protagonisti sono, ancora una volta, due fratelli. Sceneggiato dal gruppo Huang Jin Zhou, “Hero Tales”, questo il titolo del nuovo manga, narra del viaggio intrapreso da Taito e Raira, partiti con il bonzo Ryuuko, alla ricerca della spada “Kenkaranbu”, rubata al giovane Taito durante un combattimento che ha portato alla luce la sua vera natura. Il ragazzo è, infatti, l’incarnazione di Hagun, l’ultima stella della costellazione dell’orsa maggiore, destinato a contendersi il dominio del mondo con Tonrou, che personifica la prima stella dell’orsa. La forza sprigionata da Taito in combattimento è eccezionale, ma non ancora matura per essere controllata. Il viaggio darà modo al giovane di allenarsi per lo scontro prossimo. Al suo primo lavoro in un manga non sceneggiato da lei stessa, Hiromu Arakawa dimostra nuovamente di padroneggiare l’arte del disegno con un tratto semplice, ma ben curato che ricorda un po’ quello di Mitsuteru Yokoyama (celeberrimo disegnatore “di Babil Yunior” e non solo). La storia, non priva di comicità, ci mostra la condizione di un popolo oppresso dal malgoverno, che da’ modo di individuare nel personaggio di Taito, l’eroe senza macchia incapace di piegarsi all’autorità che volge ad opprimere il debole, con il quale è facile identificarsi, nonostante la sua innegabile immaturità. Non mancheranno azione e colpi di scena in questo manga che, per ora, è arrivato al quarto volume in terra nipponica.

STEFANO CARBONE

sabato 15 maggio 2010

Iron Man 2

IRON MAN 2 (id. USA 2010) di Jon Favreau con Robert Downey Jr., Gwyneth Paltrow, Scarlett Johansonn, Mickey Rourke, Sam Rockwell, Don Cheadle, Jon Favreau AZIONE- Nel folto panorama dell’universo supereroistico che ha contraddistinto il cinema degli ultimi 20 anni, il personaggio di Iron Man ha senz’ altro rappresentato il perfetto equilibrio tra dramma, azione e divertimento grazie al grande carisma della figura di Tony Stark: un uomo brillante, dotato di humor, amante delle donne e dell’alcool, ma al contempo figura tormentata, per via di un’ esistenza sregolata, di un’ infanzia infelice e di una vita dipendente dal macchinario che ha nel petto e che gli permette di sopravvivere. A due anni di distanza dal primo capitolo di grandissimo successo –più di 500 milioni di dollari di incasso in tutto il mondo- ritorna l’uomo di ferro e lo fa con la medesima squadra davanti e dietro la macchina da presa, con l’eccezione di Terrence Howard che interpretava Rhodey, amico di Stark, qui sostituito da Don Cheadle. Il miliardario Tony Stark (Robert Downey Jr. “Uno strano caso”, “Kiss kiss, bang bang”), che ormai ha svelato al mondo di essere Iron Man, si trova a fare i conti con il passato non troppo limpido della sua famiglia: il criminale russo Ivan Vanko (Mickey Rourke “L’anno del dragone”, “The wrestler”) vuole vendicare infatti la rovina della propria della quale fu causa il padre di Tony, Howard. Non è però il solo a tramare contro Stark: oltre a Vanko dovrà vedersela anche con il governo statunitense che vuole in consegna la sua armatura e con il miliardario avversario Justin Hammer (Sam Rockwell “Charlie’s Angels”, “Confessioni di una mente pericolosa”). Per sua fortuna nuovi alleati si prospetteranno all’orizzonte insieme ai vecchi tra i quali ritroviamo la sempre fidata segretaria Pepper Potts (Gwyneth Paltrow “Shakespeare in love”, “Two lovers”). Premesse interessanti per questo seguito che arricchisce la storia del supereroe con nuovi personaggi, alcuni decisamente e stucchevolmente fumettistici come la Natalie Rushman di Scarlett Johansonn (“Match Point”), e con diverse sottotrame che riescono ad essere sviluppate dignitosamente pur soffrendo comunque di mancanza di spazio in relazione alla vastità del materiale in ballo. Nonostante ciò, il tutto si risolve con un netto passo indietro rispetto al primo capitolo, complice l’aver affidato ad altre mani la sceneggiatura: subentra infatti l’attore e sceneggiatore Justin Theroux (“Charlie’s Angels 2”) ai precedenti sceneggiatori. Dopo una prima parte noiosa e con i primi venti minuti che sembrano scene attaccate l’una all’altra senza armonia alcuna, si assiste ad una netta ripresa nell’ ultima mezz’ ora complici un ritmo serrato nelle scene d’azione e l’accoppiata comica –poco utilizzata visto il potenziale- Natalie/Hogan (Johannsonn e il regista Favreau che interpreta brillantemente un dipendente di Stark). L’umorismo latita e con esso scema anche la simpatia verso Stark. Poco utilizzato Rourke come villain, offuscato dal bravo Rockwell.

Voto: 6.5/10
CLIZIA GERMINARIO

domenica 9 maggio 2010

Editoriale maggio 2010

L’ultimo mese è stato senza dubbio fecondo di avvenimenti che hanno destato l’attenzione dell’opinione pubblica (e non solo), calamitando le nostre menti a ponderare attentamente sul nostro futuro che, se già poteva apparire poco roseo, ora di certo ci darà modo di ricrederci. La sfumatura cromatica, infatti, è decisamente scesa (anzi, precipitata) di luminosità. Difficile non toccare l’argomento del nostro governo, che si rivela giorno per giorno logorante persino per chi assiste solamente a scandali e immonde affermazioni sulla “eccessiva libertà di stampa” nel nostro paese. Come se esprimere la propria opinione fosse diritto solo per alcuni membri del nostro governo…. Ma eviteremo di impelagarci in questioni di parte (per quanto sia possibile) per rispetto nei riguardi di chi non ha le nostre stesse convinzioni in materia di legalità e libertà. Il nostro blog, nato con l’intenzione di diffondere la cultura, di certo non può esimersi dal rivelare la sua (e nostra) più profonda e assoluta indignazione nei confronti del decreto sulle disposizioni urgenti in maniera di spettacolo ed attività culturali che prevede lo stop alle assunzioni ed ai concorsi, il divieto di effettuare lavori extra(come ad esempio l’insegnamento) e una discussione sugli integrativi nei contratti da effettuare presso l’Aran e non più nei teatri. Ciò è stato già causa di scioperi presso grandi teatri del nostro paese quali la stessa Scala di Milano, e per nostra fortuna, accolta negativamente anche dal nostro consiglio comunale e dal sindaco Michele Emiliano. Questo decreto, infatti, potrebbe (e lo farà senz’ altro) creare enormi difficoltà al nostro teatro cittadino più celebre e amato; il Petruzzelli, che non avrebbe la possibilità di proseguire la sua attività, appena ripresa.
È chiaro che le difficoltà economiche della nostra nazione sono svariate e di complessa soluzione, ma un decreto che crei problemi persino a teatri di spessore quali, appunto, ‘La Scala’ di Milano o ‘L’Opera’ di Roma, di certo è il caso che venga più attentamente revisionato visto che la situazione degli artisti nel nostro paese è già sufficientemente grave a causa della mancanza di investimenti in questo settore. Chiaramente creare , modificare o abrogare decreti non è materia di nostra competenza; quindi lungi da noi il tentare di dispensare consigli in merito. Ma certamente abbiamo buon diritto di ritenere provvedimenti di questo calibro inaccettabili allo stato attuale. La conservazione dignitosa dei nostri teatri (e soprattutto di chi ci lavora) è un sacrosanto diritto.
Chiaramente in situazioni di crisi più profonda, un lusso quale l’arte è da evitare (non ci crediamo fermamente, ma a ragion del pragmatismo ci permettiamo ugualmente di affermarlo) come ad esempio si può notare in Grecia, ma per nostra enorme fortuna, non siamo ancora giunti a tal punto e si spera (borsa permettendo) che ciò non debba mai capitare. Dunque è probabile che sia possibile (se non necessario) trattare con maggior dignità gli addetti ai lavori dei teatri. Di certo non ci catapulterà nel buco nero della crisi economica.
A proposito di buchi neri, sarebbe opportuno riflettere anche sulla situazione a livello globale. Lo scorso 20 aprile una petroliera è esplosa(e affondata dopo due giorni) a largo del Golfo del Messico, dando il via ad un disastro naturale di vasta scala, che coinvolgerà l’ecosistema del luogo e l’economia della città limitrofe; che si basa principalmente sulla pesca e il turismo. La causa è ancora ignota. Probabilmente la mancata manutenzione o alcuni lavori mal eseguiti o eseguiti con materiali scadenti. Considerando tutto ciò di quanti altri segnali abbiamo bisogno per comprendere che è necessario fare un enorme sforzo per trasformare le nostre fonti di energia non rinnovabile in rinnovabile? Non essendo capaci di investire sulle petroliere, sarà poi il caso di scegliere di investire sul nucleare? Come di recente la nostra nazione si accinge a fare. Non sarebbe opportuno evitare di far ulteriori danni per la nostra (mondialmente parlando) incapacità di investire SOPRATTUTTO sulla legalità (da qui materiali scadenti e lavori mal eseguiti)?
Viene da pensare alle possibili conseguenze del malfunzionamento di una centrale nucleare…..altro che vulcano Fimmvorduhals…..di certo il problema maggiore della nostra nazione non sarebbe il paralizza mento del traffico aereo.

STEFANO CARBONE

sabato 1 maggio 2010

The Hole, "Nobody's Daughter"

Uscito lo scorso 27 aprile, il nuovo disco del gruppo “The Hole”, riformato dopo lo scioglimento del 2002, è un lavoro nato grazie alla collaborazione fra la leader e cantante del gruppo Courtney Love (vedova di Kurt Cobain) ed artisti del calibro di Billy Corgan (degli Smashing Pumpkins) o Linda Perry (4 Non Blondes). Del nuovo album delle “Hole” se ne parlava da lungo tempo; fino a far diventare la sua uscita, più volte posticipata, quasi una meta irrealizzabile. Del resto la causa intentata da Eric Erlandson (ex chitarrista del gruppo) per l’uso improprio del nome della band, non ha di certo agevolato l’uscita del disco, partorito con estrema lentezza e difficoltà. Le sonorità tipiche del gruppo, che ora è composto da Micko Larkin (chitarra), Shawn Dailey (basso), Stuart Fisher (batteria) e, ovviamente, da Caurney Love, sono sempre caotiche e caratterizzato da un profondo legame con il rock degli anni 90’. I testi , caratterizzati da tematiche più forti e scritti in collaborazione con vari artisti, danno anche l’opportunità di aprire uno spiraglio persino verso la spiritualità (‘Letter to God’) . Di certo ha non poco influenzato questo nuovo lavoro, l’utilizzo di artisti giovani e poco conosciuti; che comunque non discosta dallo stile del gruppo, che la sonorità dell’intero LP riconferma sempre. Sublime l’utilizzo di una copertina che rimanda in qualche modo alle atmosfere ottocentesche, quasi a rendere l’album come l’incarnazione della bellezza d’altri tempi schiacciata dalle difficoltà e dai dolori della cruda realtà che il cd rispecchia in toto dei suoi brani. E nonostante ciò “Nobody’s Daugther” è un lavoro che porta verso la luce, la redenzione, la ricerca del bene dentro di sé all’interno della propria oscurità.

STEFANO CARBONE