domenica 24 ottobre 2010

Basta con le leggi personali.(Editoriale ottobre 2010)

La democrazia esiste davvero nel nostro paese? La domanda, (ahinoi!) ci sorge spontanea, considerando gli eventi di questo tremendo mese autunnale. Chiaramente non possiamo che riferirci al Lodo Alfano (se pensavate che avremmo parlato dell’omicidio di Sarah Scazzi vi sbagliavate di grosso; non accettiamo il modo in cui viene trattata la notizia, ormai semplice notizia simil-gossip per le trasmissioni più tragiche del nostro panorama televisivo), di recente approvata in Commissione Affari costituzionali del Senato; che consentirebbe alle più alte cariche del nostro stato( Presidente della Repubblica e DEL CONSIGLIO) di non essere processate durante il loro mandato. Fortunatamente, non più che due giorni fa, il nostro presidente della Repubblica si è reso conto che una norma del genere non può che essere incostituzionale; dato che il parlamento deciderebbe con votazione a maggioranza semplice su una legge che avrebbe grosse ripercussioni legali nei suoi riguardi (nota non marginale; si spera anche che la legge sia uguale per tutti). In effetti ci risulta difficile capire come mai, se il nostro presidente del consiglio dovesse compiere(il periodo ipotetico è potenzialmente inutile in questa frase…) una frode o peggio, possa tranquillamente evitare ogni responsabilità legale in merito. Il fatto che, inoltre, questo nuovo provvedimento sia retroattivo; ovvero valga anche per i processi in cui i presidenti erano coinvolti prima della nomina, non può che far riflettere. Ma è davvero possibile che nessuno si accorga di ciò che si vuol realizzare con questa legge? Evidentemente QUALCUNO pensa di essere talmente superiore rispetto ai sui elettori, da avere diritto all’immunità legislativa. Non c’è che dire, un idea niente male. Degna di un monarca. La nostra speranza non può che ricadere sul PD, in corsa per ‘far le barricate’(Bersani) in parlamento e il referendum, che si spera abbia il potere di fermare l’avanzata, che pare inarrestabile, di CHIUNQUE abbia avuto la geniale idea di creare un provvedimento del genere.

Di certo, non è solo questo il punto all’ordine del mese. Difatti, mentre al governo tutto si fa, tranne che lavorare per il paese, la Campania vive giorni difficili a causa dell’ennesima emergenza rifiuti ancora irrisolta. Al momento, la situazione è in stallo; a causa della decisione sancita dall’accordo quasi stipulato fra Bertolaso (capo della protezione civile) e i sindaci dei quattro comuni campani coinvolti nell’emergenza. L’accordo prevede l’apertura di una nuova discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio (decisione alquanto criticabile a nostro dire…), e la bonifica di Cava Sari, discarica già in uso nel Parco Nazionale, dalla quale provengono miasmi che hanno creato non pochi problemi alla popolazione locale (causa dei recenti tumulti). Decisamente, la situazione non è delle migliori, ed è difficile non dar ragione alle persone che, avendo già avuto prova della difficoltà per la convivenza forzata con una discarica, teme unicamente ulteriore disagio con l’apertura di un’altra, senza effettuare i dovuti accertamenti, e senza la ricerca di un sito migliore per una struttura del genere; in modo tale da non deturpare l’ambiente già sufficientemente messo a rischio dalla prima discarica.

La questione permane la stessa. L’ingente presenza di rifiuti non fa che creare problemi su problemi; probabilmente, stiamo lentamente arrivando al famoso limite decantato da tutti gli ecologisti della storia, oltre il quale, forse, ci accorgeremo che un provvedimento per lo smaltimento responsabile e la creazione di impianti per tale motivo, unito ad un affievolimento del desiderio di consumo, potrà prevenire queste situazioni di crisi; in modo tale che non sia più necessario risolverle in futuro. Speriamo solo che quando ce ne renderemo davvero conto non sia troppo tardi per agire in favore di questa causa, che richiede un elemento comune alla prevenzione di qualunque problema (politico, etico, legislativo): il rispetto.

STEFANO CARBONE.

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