domenica 24 ottobre 2010

“Come around sundown”; il ritorno dei KoL.


Reduci dal loro ultimo album; che li ha consacrati come una delle band americane fra le più apprezzate in Europa; i Kings of Leon non deludono il loro sempre più vasto pubblico con il loro ultimo LP, nei negozi a partire dal 19 ottobre. “Come around sundown”, è un nuovo inizio, per il quartetto di Nashville, che si inoltrano in sonorità sin’ora solo accennate, e che spaziano dal rock al country. L’influenza di band come gli U2, è chiaramente riscontrabile nel sound generale del disco; in particolare in canzoni come “Pickup Truck” o la coinvolgente “The end”, posta quasi ironicamente come traccia iniziale. Una partenza decisamente accattivante all’ascolto, che si snoda in un percorso musicale che ripercorre uno dei must della band; divisa da sempre fra rock e country/folk, che in questo lavoro vengono alla luce in pezzi come “Backdown south”; nella quale veniamo catapultati nelle atmosfere evocate dallo stesso titolo della canzone; anche grazie all’ausilio della chitarra di Matthew Followill. Un album più ponderato; musicalmente parlando, ben lontano dalle tematiche e dal sound stesso di “Only by the night”; progetto che da due anni a questa parte portava i tre fratelli Followill (Caleb, voce; Jared,basso; Nathan, batteria) e il cugino Matthew, in giro per il mondo e che gli ha conferito fama presso il pubblico di tutta Europa (in special misura in Inghilterra). Con questo ultimo lavoro, dunque i KoL, ritrovano le loro radici, esplorando stili distanti seppur ben amalgamati con i loro precedenti album; elaborando una nuova capacità di sintesi che conferisce al sound una forza non indifferente.

STEFANO CARBONE.

Buon Compleanno Charlie Brown!!!(Speciale 60 anni Peanuts).


Vicini al cuore di tutti, i Peanuts non dimostrano assolutamente la loro età. Eppure il 2 ottobre del 1950 (ben sessant’anni fa’), apparvero le prime strisce degli immortali fumetti, disegnati dal celeberrimo Charles M. Shulz, su quattro testate giornalistiche americane. Ci sono voluti tredici anni perché anche in Italia, qualcuno s’interessasse a questo fumetto che; più che una forma d’intrattenimento era un vero e proprio fenomeno sociale. Umberto Eco per primo se ne accorse, affermando che Shulz era un vero poeta; capace di mettere in scena la vita umana, con personaggi universali. Le avventure Charlie Brown, Linus, Snoopy, Woodstock, Lucy, Piperita Patty, Schroeder, e tutti gli altri; sono, in effetti, simbolo delle dinamiche sociali di quei come dei nostri tempi. Ognuno gioca un ruolo preciso; chi del filosofo in erba, chi dell’intellettuale che vive solo per la sua musica; tutti però, caratterizzati da una semplicità in grado di spiazzare il lettore alla fine di ogni storia. Una manciata di vignette che analizzano dubbi, domande, nevrosi e paure, che appartengono a tutti noi; e come tali spesso non hanno altra risposta che la semplice presa di coscienza del problema più che della soluzione. Un fumetto con sfumature psicologiche, che ci riporta ad un’età considerata universalmente la migliore, ma che agli occhi di Charlie Brown e co. si rivela come piena di dubbi, ma anche di semplicità ed allegria. Un mondo, quello disegnato da Shulz, in cui i grandi non hanno posto; infatti non vedrete mai i genitori di Charlie Brown o la sua maestra. Saranno solo i Peanuts i piccoli interpreti e narratori delle storie; che non altro altro significato che la loro serena capacità di incantare attraverso la narrazione di contenuti riflessivi e non, in modo limpido e vivace; dando vita alle più celebri figure del panorama fumettistico mondiale; e a gag entrate nella storia del pensiero collettivo; come il barone rosso, interpretato dal cagnolino Snoopy, o i continui tentativi di Charlie Brown di colpire la palla tenuta ferma da Lucy.

Molte sono state le iniziative che ricordano l’anniversario della nascita delle vignette americane; in Italia la rivista “Linus” (che prende nome, appunto da un personaggio dei Peanuts) ha pubblicato in allegato al volume di questo mese, un inserto con alcune fra le strisce più celebri della storia del fumetto di Shulz; che permane, oggi come sessant’anni fa, il più attuale fra i fumetti americani tutt’ora esistenti.

STEFANO CARBONE

Frammenti. Un’altra Marylin Monroe.


Marylin; un mito, un mistero. La donna che fece innamorare di sé un’intera generazione di americani (presidente compreso) ritorna a cinquant’anni di distanza dalla sua tragica e sospettosa morte, in un libro scritto interamente da lei. Fra lettere, scritti, appunti e poesie, scopriamo una Marylin nuova e straordinaria. Per tutti, simbolo della donna vanitosa e spensierata, la Monroe si dipinge (ogni parola è stata scritta di suo pugno) con una naturalezza ed un’abilità che lasciano del tutto disarmati di fronte all’incredibile fragilità emotiva che fa da sfondo alla sua storia personale. Emerge una donna terrorizzata dall’idea di impazzire a causa della stessa malattia che aveva distrutto le menti della madre e della nonna, e convinta dell’impossibilità di riuscire ad amare veramente un altro essere umano. I “Frammenti”, ci consentono di scoprire anche una innata capacità di narrazione che Marilyn dimostra ampiamente nella descrizione della sua degenza in una clinica psichiatrica, nella quale osserverà la straziante situazione delle donne in questo triste luogo. Solare e cupa, superficiale ma profonda, la Monroe vive una dualità che non le ha impedito di raggiungere una notorietà che ha sfidato il tempo, e che trova nuova conferma nel successo di questo prezioso volume pubblicato da Feltrinelli grazie agli appunti lasciati alla morte dell’attrice a Lee Strasberg; confidente e amico della donna. Un’occasione unica per conoscere una nuova Marylin. Una ricerca introspettiva che non fa altro che rafforzare l’immagine di una donna che è da sempre irraggiungibile mito per tutto il pianeta.

STEFANO CARBONE.

Basta con le leggi personali.(Editoriale ottobre 2010)

La democrazia esiste davvero nel nostro paese? La domanda, (ahinoi!) ci sorge spontanea, considerando gli eventi di questo tremendo mese autunnale. Chiaramente non possiamo che riferirci al Lodo Alfano (se pensavate che avremmo parlato dell’omicidio di Sarah Scazzi vi sbagliavate di grosso; non accettiamo il modo in cui viene trattata la notizia, ormai semplice notizia simil-gossip per le trasmissioni più tragiche del nostro panorama televisivo), di recente approvata in Commissione Affari costituzionali del Senato; che consentirebbe alle più alte cariche del nostro stato( Presidente della Repubblica e DEL CONSIGLIO) di non essere processate durante il loro mandato. Fortunatamente, non più che due giorni fa, il nostro presidente della Repubblica si è reso conto che una norma del genere non può che essere incostituzionale; dato che il parlamento deciderebbe con votazione a maggioranza semplice su una legge che avrebbe grosse ripercussioni legali nei suoi riguardi (nota non marginale; si spera anche che la legge sia uguale per tutti). In effetti ci risulta difficile capire come mai, se il nostro presidente del consiglio dovesse compiere(il periodo ipotetico è potenzialmente inutile in questa frase…) una frode o peggio, possa tranquillamente evitare ogni responsabilità legale in merito. Il fatto che, inoltre, questo nuovo provvedimento sia retroattivo; ovvero valga anche per i processi in cui i presidenti erano coinvolti prima della nomina, non può che far riflettere. Ma è davvero possibile che nessuno si accorga di ciò che si vuol realizzare con questa legge? Evidentemente QUALCUNO pensa di essere talmente superiore rispetto ai sui elettori, da avere diritto all’immunità legislativa. Non c’è che dire, un idea niente male. Degna di un monarca. La nostra speranza non può che ricadere sul PD, in corsa per ‘far le barricate’(Bersani) in parlamento e il referendum, che si spera abbia il potere di fermare l’avanzata, che pare inarrestabile, di CHIUNQUE abbia avuto la geniale idea di creare un provvedimento del genere.

Di certo, non è solo questo il punto all’ordine del mese. Difatti, mentre al governo tutto si fa, tranne che lavorare per il paese, la Campania vive giorni difficili a causa dell’ennesima emergenza rifiuti ancora irrisolta. Al momento, la situazione è in stallo; a causa della decisione sancita dall’accordo quasi stipulato fra Bertolaso (capo della protezione civile) e i sindaci dei quattro comuni campani coinvolti nell’emergenza. L’accordo prevede l’apertura di una nuova discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio (decisione alquanto criticabile a nostro dire…), e la bonifica di Cava Sari, discarica già in uso nel Parco Nazionale, dalla quale provengono miasmi che hanno creato non pochi problemi alla popolazione locale (causa dei recenti tumulti). Decisamente, la situazione non è delle migliori, ed è difficile non dar ragione alle persone che, avendo già avuto prova della difficoltà per la convivenza forzata con una discarica, teme unicamente ulteriore disagio con l’apertura di un’altra, senza effettuare i dovuti accertamenti, e senza la ricerca di un sito migliore per una struttura del genere; in modo tale da non deturpare l’ambiente già sufficientemente messo a rischio dalla prima discarica.

La questione permane la stessa. L’ingente presenza di rifiuti non fa che creare problemi su problemi; probabilmente, stiamo lentamente arrivando al famoso limite decantato da tutti gli ecologisti della storia, oltre il quale, forse, ci accorgeremo che un provvedimento per lo smaltimento responsabile e la creazione di impianti per tale motivo, unito ad un affievolimento del desiderio di consumo, potrà prevenire queste situazioni di crisi; in modo tale che non sia più necessario risolverle in futuro. Speriamo solo che quando ce ne renderemo davvero conto non sia troppo tardi per agire in favore di questa causa, che richiede un elemento comune alla prevenzione di qualunque problema (politico, etico, legislativo): il rispetto.

STEFANO CARBONE.

sabato 9 ottobre 2010

Quiche Lorraine

- 200 gr di pancetta affumicata
- 70 gr di emmental grattugiato

- 50 gr di parmigiano grattugiato

- 300 ml di panna per cucina

- sale q.b.

- pepe q.b.

- noce moscata q.b.

-4 uova (1 intero e 3 tuorli)

- pasta brisee


Cuocere "in bianco" la pasta e mettervi poi sul fondo la pancetta rosolata in padella che andrà poi ricoperta di formaggi. Su questo andrà versato un composto di uova, sale, panna, noce moscata e pepe. Cuocere in forno per 20 minuti a 180°.
CLIZIA GERMINARIO