giovedì 16 settembre 2010

Andy Warhol, il mito pop.


Dall’11 al 19 settembre, la Fiera del Levante di Bari ospiterà una mostra dedicata ad Andy Warhol presso il padiglione della Provincia di Bari. L’esposizione, fornisce un chiaro esempio della più celebre e diffusa produzione pittorica e fotografica di Warhol. Opere come “Big eletric chair”, ci riportano al periodo fra il 62’ e il 67’; nel quale, fulcro dei suoi dipinti, divenne la morte; accidentale, violenta, ma anche quella promossa dalla giustizia dell’ America, terra che egli tanto amava e che ben si connota nella sua produzione artistica tramite l’ausilio di simboli mediatici(Merilyn Monroe, le lattine della Coca Cola) da lui dipinti con freddezza; come se la sua produzione fosse opera non di un uomo, ma di una macchina. Da qui l’idea delle serigrafie (esposte in questa mostra, appartenenti ad un collezionista romano), cosa che consentiva ad un dipinto di essere riprodotto in serie; ma grazie alle tecniche di riproduzione utilizzate, in effetti, due opere non erano mai perfettamente identiche; quasi a voler creare un contrasto fra l’intento e l’opera realizzata. Di grande rilievo, la presenza, nella mostra barese, di parte delle fotografie fatte a Mick Jagger, leder dei Rolling Stones; contenute in una cartella dall’importanza celeberrima; testimonianza del decennio 70’-80’, nel quale Warhol si occupò principalmente di ritratti di personalità del suo tempo. Un altro elemento sul quale non ci si può non soffermare è la celebre riproduzione della scatola di zuppa Champbell, ricostruita fedelmente dall’artista di adozione newyorkese. Un’opera diventata sinonimo nell’immaginario collettivo, della pop art; che portò Warhol alla sua suprema celebrazione nel mondo artistico. Anche il modus di allestimento della mostra non può che far riflettere. Le opere, disposte come in un magazzino, (sculture e non) affiancate ai muri, ricalcano lo stesso schema che sempre utilizzava Warhol nelle sue esposizioni, convinto che la sua arte dovesse servire a riempire spazi; richiamo immediato al consumismo della sua (e nostra) epoca; che ci induce al semplice acquisto di un oggetto con il solo scopo di buttarlo dopo averlo utilizzato. E’ questa mancanza di poesia che caratterizza perfettamente l’arte di Warhol. Non c’è nulla aldilà del quadro. Nessun messaggio nascosto. Come egli stesso amava definirsi; è come appare. Messaggio chiaramente e abilmente centrato in questa mostra, che si rivela un ulteriore mezzo per apprezzare le creazioni di questo superbo artista.

STEFANO CARBONE.

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